mercoledì 14 febbraio 2007

CAOS...OVVERO CENERI ASTRALI...


La serenità si spegne lenta quando scopri che non c'è sempre, quando senti la parola morte, quando impari il suo significato.
Tu rifletti, ma non sai capire e la vita assume un altro significato, in quell'ora che nessuno vuole, senza pensare alla velocità del tempo. Dicono che sarai libero come l'aria in un sogno che si chiama "anima", dicono che non avrai più bisogno di sognare, in quell'utopia che è forse lo "spirito". Dicono che sarà solo un passaggio; per volere o per errore, essenza senza prigioni intorno, luce ultima che riflette un tramonto. Sarà breve come un ponte sospeso sopra nebbie nella memoria, ridefinendo la materia come la fine di una bella storia.
Non sarà una lapide scarna ad essere simulacro del mio ricordo, non sarà la fredda terra ad avermi come giglio.
Danzano fredde stelle della splendente Andromeda, specchi celesti di luminosità lontane nel tempo e nello spazio. Vortici ancestrali vincolano ciò che è impalpabile, assecondando atomi immobili, mutanti dimensioni dai colori effimeri e dagli odori acri del ricordo. Moltitudini di particelle vaganti in venti urlanti, simulazioni, ciclico ruotare delle monolitiche ruote del fato. Respirare in cubi di nera vertigine, assaporando la fine del cosmo, soffermandosi su ciò che la mente non può contenere. Divincolarsi nelle spire della notte, occultando la brillantezza che solo materie nobili sanno donare senza tradire.
Disconnetto la mia mente nel vagare in dissolvenza, respiro l'epilogo che dona l'infinito, rifletto, nell'unico senso possibile. Ascolto frequenze lontane, ovattate da correnti cosmiche, nell'infinito viaggio che respinge la carne...cenere alla cenere, polvere alla polvere....dicono!!!

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